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What’s up, 4 Non Blondes
è Giugno , sono passati mesi davvero complicati che ancora non sono finiti del tutto, ma proviamo a ripartire. Piove da giorni e adesso sono qui con la mia tazza di caffè a scrivere un articolo sul mio blog. Posso proprio dire di essere fortunata.
Oggi voglio parlare di come i dettagli, in fotografia, come credo anche nella vita di tutti i giorni, raccontino una persona, in questo caso specifico come raccontino un bambino.
Spesso mi capita di fare dei servizi fotografici in cui mi viene esplicitamente richiesto di non pubblicare foto riconoscibili del proprio bimbo. E’ una scelta che rispetto, in questo mondo in cui si corre a condividere di più e di più ancora la propria vita privata, è bello vedere come alcune famiglie tengano alla propria privacy.
C’è da dire che la condivisione del mio lavoro sui social, sul sito, così come su supporto cartaceo è quello che mi permette di trovare nuovo lavoro.
Quindi, in questi casi, mi piace raccontare un bambino anche attraverso i dettagli che non lo rendano riconoscibile agli occhi del mondo intero, ma che, invece, lo identifichino per la sua famiglia.
Parlo di dettagli non solo fisici, ma anche caratteriali: se è timido, se è un terremoto, se è pensoso oppure spensierato.
Devo dire che è sempre una bella sfida, così come un esercizio valido per tenermi allenata nell’osservare a fondo.
E quando riesco ad entrare in sintonia con un bambino è pura magia: ti spalanca le porte al suo mondo bizzarro, imprevedibile, profondo.
In questo momento sembra più autunno che quasi estate, condivido quindi questo servizio, fotografato in casa di Arianna e Gianluca, in una giornata piovosa di inizio ottobre.
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